GOVERNO SU RC AUTO: MA TECNICI DI CHE?

GOVERNO SU RC AUTO: MA TECNICI DI CHE?

L’ENNESIMO REGALO DEL LEGISLATORE ALLE ASSICURAZIONI PER RISANARE QUALCHE BILANCIO DISASTRATO E CELEBRARE UNA FUSIONE TRA DUE COMPAGNIE.

A RISCHIO IL DIRITTO AL RISARCIMENTO INTEGRALE DI MIGLIAIA DI VITTIME DELLA STRADA, DI QUELLE CHE HANNO SUBITO LESIONI SIA “LIEVI” CHE GRAVI.

URGE UN RIVOLTA CIVILE!

Il diritto delle Vittime della Strada ad ottenere un giusto ed equo ristoro per il danno subito è compromesso da un quadro involutivo che, dietro a false aspettative mediatiche di una riduzione dei premi o delle frodi, ha piegato e sta piegando valori costituzionalmente protetti agli interessi economici delle compagnie assicurative, sempre più aggressive nel proporre, suggerire, imporre al legislatore norme a loro esclusivo vantaggio.

E’ stato approvato, infatti, il “pacchetto liberalizzazioni” un provvedimento che, per le cosiddette lesioni di “lieve entità”, subordina il risarcimento alla dimostrazione strumentale dei postumi innescando, di fatto, un meccanismo di ricorso ad accertamenti costosi e spesso superflui, i cui costi ricadrebbero sul Sistema Sanitario Nazionale. Un “affare per le compagnie” che, come ha puntualmente descritto una importante agenzia di advisor, potrebbe generare circa un miliardo di euro di extraprofitti, tenuto conto del fatto che le assicurazioni continuerebbero a ricevere i forfait stabiliti dalla norma. Un classico esempio di privatizzazione degli utili e, a causa del costo degli accertamenti a carico del sistema nazionale, una socializzazione dei costi che ricadranno puntualmente sul contribuente.

Ai danneggiati meno abbienti sarà inoltre negato il diritto a un giusto risarcimento. Del tutto impossibile sarà peraltro valutare gli aspetti relativi al danno psichico o danno esistenziale, o sindromi depressive post-traumatiche.

All’alba dell’approvazione del decreto, una delle più importanti Compagnie Italiane ha prontamente diramato le linee guida ai propri fiduciari medio legali. Dalla lettura di quello che pare un diktat verrebbe da chiedersi se resta al medico legale un’autonomia valutativa.

Ma ciò che è passata, in modo demagogico, come la norma che elimina il “colpo di frusta” è solo un aspetto di un quadro che riguarda anche il diritto delle Vittime che hanno subito danni gravi e gravissimi.

Denunciamo con forza la prassi adottata da alcune compagnie a macchia di leopardo di non basare più i risarcimenti sui criteri stabiliti dalle tabelle del Tribunale di Milano, riconosciute dalla Cassazione quale parametro nazionale di riferimento, ma di ridurli sulla scorta dell’aspettativa dell’emanazione di uno schema di decreto ministeriale apparso nell’agosto scorso. Tutto ciò accade nonostante il Parlamento abbia votato all’unanimità una mozione che accoglieva il giusto orientamento espresso dalla Suprema corte stigmatizzando la palese iniquità dello schema di decreto.

Ma vi è un fatto ancor più grave: se le nuove tabelle fossero approvate, anche con le migliorie suggerite dal parere del Consiglio di Stato, le Vittime della Strada che sono state costrette a radicare un lungo contenzioso a causa della insensibilità delle assicurazione nel trovare una soluzione stragiudiziale rischierebbero  di ritrovarsi addirittura soccombenti!!

Vittime anche dell’ingiustizia dunque! Al governo tecnico (di che?) chiediamo quindi di frenare tale quadro involutivo perché alle favole raccontate da un oligopolio di compagnie abile solo a trasformare i risparmi in investimenti azzardati non ci crede più nessuno, forse solo qualche parlamentare più realista del re.

Se il Governo desidera che le compagnie risparmino sui risarcimenti è solo cercando di adottare tutte le iniziative utili a risparmiare le Vittime dagli incidenti attraverso quella deterrenza che può essere creata solo dalla certezza della punizione, tesa alla rieducazione, del criminale della strada.

Sia pertanto garantito alle Vittime  il diritto ad un risarcimento equo ed integrale!

Urge una grande mobilitazione di giuristi, avvocati, patrocinatori stragiudiziali, medici legali indipendenti che non desiderano assistere passivamente alla genuflessione del diritto ai bilanci dissestati di compagnie inefficienti, della scienza medico legale ai desiderata delle imprese.

 

Stefano Mannacio

Presidente

2 Commenti

  1. Daniele Zarrillo

    Come sempre siamo in prima linea e come sempre faremo del nostro meglio.
    Mettiamocela tutta! La nostra professione tutela i danneggiati e allo stesso tempo il nostro futuro!

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    1. Michele Mavilla

      …..!!!!!!! NO COMMENT !!!!……. Mi sta sembrando una lotta contro “i mulini a vento”.

      Risposta

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