Consiglio Nazionale Forense: Riserva di consulenza, senza alibi chi la contrasta

Dedicato a chi ama giocare con il fuoco…. o è già in spiaggia.

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Dice l’Antitrust che il testo di riforma della professione forense in discussione alla Camera (Ac 3900), estende in modo significativo l’ambito delle attività riservate agli avvocati. Secondo l’Autorità garante della concorrenza, l’ampliamento di tali esclusive non “comporta un effettivo accrescimento della tutela degli assistiti, ma determina una restrizione della concorrenza tra professionisti e incide significativamente sui costi delle procedure amministrative, conciliative e stragiudiziali, con ripercussioni negative sui cittadini e sulle imprese”.

L’articolo 2 comma 5 e al comma 6 della proposta di riforma della legge professionale che riserva agli avvocati, oltre l’assistenza, la rappresentanza e la difesa nei giudizi avanti a tutti gli organi giurisdizionali e nelle procedure arbitrali rituali anche la consulenza stragiudiziale è, al contrario, una disposizione doverosa per gli avvocati, peraltro rispettosa di tutte le altre competenze riconosciute per legge agli altri professionisti iscritti agli albi.
Esistono numerose ragioni che depongono a favore di una scelta esplicita del legislatore a favore della riserva della consulenza legale, che l’Antitrust finge di ignorare.
La prima ragione consiste nella doverosa concezione unitaria della professione, radicata nell’ordinamento, immanente alla logica del sistema: che logica vi è nel radiare dall’albo un professionista che si macchi di gravi responsabilità disciplinari, se questi, appena subita la sanzione, può tranquillamente fornire pareri legali alla clientela?
La professione forense è un’insieme di attività che devono essere considerate unitariamente, in maniera onnicomprensiva; basti avere riguardo ad una serie di elementi, che non sono rivendicazioni corporative, ma dati di diritto positivo.
La professione, infatti è:
– oggetto di tassazione senza differenze
– oggetto di prelievo previdenziale, senza differenze
– oggetto di responsabilità civile e penale, senza differenze
– oggetto di responsabilità deontologica, senza differenze.
Richiamarsi all’Europa poi, per accampare argomentazioni contrarie è del tutto fuori luogo. Non è vero, infatti, che l’ordinamento comunitario osta alla scelta del legislatore nazionale di sottoporre a riserva l’attività di consulenza legale se svolta professionalmente. A partire dalla direttiva Bolkestein (2006/123/CE) che, nel suo considerando n.88, afferma che sono compatibili con essa sistemi normativi nazionali che sottopongono a riserva l’attività di consulenza legale (per es. il Portogallo).
E a favore militano anche diverse pronunce giurisprudenziali della Corte di Cassazione (sent nn. 1151/02 e 9237/) e della Corte di giustizia Ue (C-531/06).
Il punto è che la riserva professionale di consulenza legale assicura la maggiore protezione dell‘affidamento del cittadino nel campo della difesa dei propri diritti, appannaggio esclusivo dell’avvocatura.

15 Commenti

  1. PAOLO VACCARONE

    Ma siiiiii andiamo tutti al mare……. poi ci si pensa……. tanto fatta la legge e trovato l’inganno!!!

    QUI SE NON CI SVEGLIAMO SUBITO, AL MARE CI ANDREMO A VENDERE COLLANINE!!!!

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  2. DANELE ZARRILLO

    Forse non ho tutto il quadro sott’occhio, ma credo che sarebbe meglio concentrarci sul da farsi e su come poter migliorare la situazione nella quale viviamo, le opportunità che ci si parano dinanzi e gli ostacoli da superare; perchè è possibile superarli, gli ostacoli.
    Abbiamo conseguito con FAC la certificazione del Patrocinatore Stragiudiziale, Esperto in Infortunistica Stradale ed è già un passo avanti.
    Inoltre l’Uni si sta muovendo ed entro dicembre dovrebbe partire ufficialmente la normazione.
    Dopodichè il passo successivo col Ministero dello Sviluppo Economico dovrebbe essere breve, come breve sarà a mio avviso la legislazione che ne seguirà.
    Dobbiamo pensare in positivo e VOLERE che tutto proceda per il verso giusto.
    Stiamo uniti ed evitiamo polemiche sterili di qualsivoglia natura, poichè si mira a questo per disperdere la forza del nostro lavoro.
    Il Patrocinatore stragiudiziale con la P maiuscola deve dimostrare di saper lottare e di saper fare il suo lavoro.
    Il CUPS, come l’ANEIS e il FAC, sono degli strumenti a parere di chi scrive FONDAMENTALI: serviamocene e contribuiamo alla loro/nostra crescita.
    Tanti auguri a tutti per l’avvenire e che ognuno di noi possa continuare a testa alta il proprio lavoro.

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  3. Massimo Ruoti

    Era inpensabile che la cosa fosse accantonata, e con precisione chirurginca ecco l’ennesimo blitz estivo.
    Uniamoci con TUTTE le forse necessarie e contrastiamo questo scempio per le nostre attività e per il cittadino!

    Massimo Ruoti
    PRATO

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  4. Massimo Ruoti

    Scusate gli errori (orrori) volevo scrivere troppo celermente…

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  5. patroc. strag. Riccardo Nicotra (Catania)

    Rimoduliamo per bene i fax da inviare come poco tempo fa, citando ed esponendo dettagliatamente il ns. personale punto di vista, documenti alla mano, passi di sentenze, chiedendo esattamente di stralciare le frasi, le parole, e quant’altro d’illiberale e corporativo; i fax da inviare alle solite Camere, andranno stavolta indirizzati anche all’Antitrust (contatti ed indirizzo: Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
    Piazza G. Verdi 6/a, 00198 Roma; Tel.06-85.82.11; Fax06-85821 256;Orario di apertura al pubblico dell’Ufficio Protocollo:
    Lu–>Gi ore 9-13:30/14:30-17;Ve ore 9-13:30/14:30-16:30
    NB. Gli indirizzi e-mail di tutto il personale sono del tipo: nome.cognome@agcm.it (eliminando gli spazi e gli accenti)
    Ufficio Stampa Fax06-85821345;Tutela del consumatore 800 166661) che sollecitato da noi del problema, dovrebbe emettere un editto. Questo scritto che invieremo a mezzo fax e/o e-mail, dovrà essere scritto il più possibile come un emendamento, credo. Dobbiamo contrastare ancora una volta e speriamo in modo definitivo, l’editto bulgaro che ci vogliono appiccicare.
    NOI NON CEDEREMO PER ALCUN MOTIVO !!!
    Che ne pensate?
    Successivamente, se necessario, qualora dovesse passare il tutto così com’è, quando si dovrà passare per la firma del Presidente della Repubblica, lo stesso lo si stimolerà con altri ns. fax di disapprovazione (come non ricordare la imponente mobilitazione in occasione del Decreto Legge 70/2000, un successone!!), ad oltranza, chiedendo aiuto anche ad altre figure giuridiche.
    Pazienza, vuol dire che ci chiameranno “il popolo dei fax”.
    Meglio faxare ad oltranza, che esser battuti a tavolino senza batter ciglio, foss’anche necessario protestare davanti qualche Ministero o Camera, e/o davanti la medesima AGCM sotto l’ombrellone o sotto l’ombrello!
    Che ne pensate?
    Esprimiamo tutti un parere, un assenso, un dissenso, ma partecipiamo tutti, piuttosto che il nulla e l’indifferenza. Tenendo bene a mente l’altra spada di Damocle che incombe:
    la futura obbligatoria Mediazione (in)Civile (altro tipico esempio di editto bulgaro). Più il calendario scorre in avanti, più eurpei diventimo, più le ns. leggi nazionali
    N.B. Per favore, quando scrivete in questo blog, presentatevi per esteso, professione e città compresa.

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  6. Vincenzo Digilio

    Io sono d’accordo con Riccardo Nicotra. Se non lottiamo saremo battuti a tavolino….e dovremo leccarci le ferite nel silenzio…
    Chi si prende l’onere di fare una bozza di fax?

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  7. Maurizio

    Ovviamente sono un Patrocinatore Stragiudiziale, ed in questa attività sto impiegando tutto me stesso, soldi compresi.
    Forse qualcosa è successo di cui tutti noi non sappiamo, ma sarebbe meglio saperlo.
    Volevo ricordare che settimane addietro il Ministro Tremonti in un ipotesi di slancio del nostro paese faceva cenno alla liberalizzazione delle professioni, 40 parlamentari in pocchissimo tempo si sono fatti sentire riccattando la caduta del Governo nonostante la situazione (forse era meglio).
    Coloro non hanno fatto altro che i loro interessi, bene ci sono riusciti. Forse qualcuno non ha capito che siamo in battaglia
    con armi spuntate, rivolgersi a politici che ci risolvono problemi
    che altri politici hanno creato per assecondare alcuni lobby è una mossa sbagliata.
    Ritornando ai numeri nel nostro settore se non sbaglio siamo oltre le 50000 unità più figli e mogli a cui dare da mangiare, e tutti gli altri professionisti che spettano un inquadramento, bene credo che siamo in tanti per potere affollare le Piazze di quei palazzi dove si decide del nostro futuro.
    Inoltre vorrei aggiungere che siamo una categoria senza padroni,
    ma a cui stanno mettendo un guinzaglio, i passa carte degli Avvocati se vorremmo continuare a far questo lavoro.
    Io non ci sto, vorrei suggerire, che sarebbe meglio organizzare una bella manifestazinone a Roma, far diventare il problema comune a tutti, (già lo sarebbe), e poi rivolgersi all’ Europa, qualcuno deve pur sposare la nostra causa del tutto leggittima.
    Non possiamo aspettare sveglia.
    Il tutto potrebbe portare anche alla eleminazioni di tutti coloro hanno avuto un atteggiamento suppongo ostile verso Stefano Mannacio al quale rivolgo un saluto.

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  8. LUCIO SACCHETTO

    Bel discorso ” di parte” .Quando si parla di corporativismo di una riforma il riferimento non attiene a qualsiasi professione, ma a quella specifica professione intellettuale. Non siamo in presenza di nessun abuso da sanare. Ben sottolinea l’Antitrust che nessun beneficio ECONOMICO si ottiene dalla preclusione di una categoria (mai contestata se non dall’avversario) con inclusione di un’altra. E’ invece altrettanto sicuro che creare un unico referente, sia nell’ ATTIVITA’ STRAGIUDIZIALE e GIUDIZIALE, limita (PALESEMENTE) LA CONCORRENZA, come è storicamente noto che un “mercato” monopolistico genera aumento di prezzo. Oppure dovremo pensare che “la logica del sistema” è solo quella LEGALE, sia che si tenti di stare dentro o fuori da un’aula di Tribunale. O forse è il caso di dare ai cittadini la possibilità e NON L’OBBLIGO di scegliere ?

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  9. patroc. strag. Riccardo Nicotra (Catania)

    E’ vero quello che dice Maurizio, pochi politici han speso un po’ per noi, molto pochi fra quelli che han detto sì, ma anche quelli che han detto sì, il tutto s’è risolto in un fuoco di paglia. Nessuno ci si fila, non siamo un bocconcino appetibile. Così come tempo addietro avevo proposto, non ci rimane che la Corte di Giustizia dei Diritti dell’Uomo, troppo a favore nostro i varii codici e le sentenze non solo italiane, solo questione di denaro, ma in fin dei conti, neanche tanti. Costa ed è costato molto di più, pranzi, cene, banchetti, su e giù per l’ITALIA, appresso ai politici, fra aerei e treni.

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  10. Marco

    cosa siamo disposti a perdere e’ quindi cosa facciamo in alternativa???????

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  11. Maurizio

    Un Governo sano, quindi che si prefigge di governare tutti e ripeto tutti come un buon padre di famiglia, non si può permettere che tra i propri figli ci siano disuguaglianze.
    In più la nostra professione come molte altre aspettano un inquadramento da molto, il pane lo si porta a casa da molto tempo.
    Ma la cosa che temo di più e che non riesce a passare come messaggio e quello del brutto costume tutto italiano, il Parlamento e composto da un folto numero di Avvovati, ovvio che gli stessi migliorino la loro posizione, a discapito di altri che in questo settore fanno meglio di loro, cioe noi.
    A parte tutte le parole e filosofie del caso, ci muoviamo o no?
    Si organizza una bella manifestazione? Scriviamo una lettera ad una testata giornalistica? Si incominci adesso a sensibilizzare Napolitano? Cerchiamo di andare in TV in qualche trasmissione a parlare di indenizzo diretto obbligatorio e forma specifica più nostra attuale situazione? Questa è la sostanza.

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  12. Luigi

    SVEGLIA!!!

    Il sostituto di Alfano ci spezzerà le gambe!

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  13. Luigi

    ATTIVIAMOCI IN TEMPI BREVI!!

    CHI HA CONTATTI CON LE ISTITUZIONI INIZI A SCALDARLI!!

    VIA CON LE INIZIATIVE!!

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  14. Maurizio

    Come si voleva dimostrare nessuna indignazione, mi aspettavo più fermento. Si questo popolo è fatto di borghesi.
    Comunque vi faccio una proposta io, a Settembre alla ripresa dei lavori parlamentari quindi giorno 5 Settembre tutti a Roma manifestazione in Piazza, bene questo CUPS faccia il suo nell’ ottenere eventuali autorizzazioni questa è la volonta di chi lo compone, altrimenti che si sciolga e vada a casa, e se ne formi un’ altro composto da cani randagi disposti a dare tutto.

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  15. patroc. strag. Riccardo Nicotra (Catania)

    … e come si suol dire in questi casi, “cosa non si fa per gli amici”, anche violare legge, costi quel che costi, tanto il conto lo paghiamo noi! Immediatamente dopo le sentenze della Cassazione che obbliga tutti a usare le Tabelle di Milano, che subito un D.L. ad hoc che trasforma in indennizzo, ciò che per legge e risarcimento.
    OBBEDISCO! …Al Popolo Italiano? NO!
    Utile leggere magazine di http://www.maxso.com, che qui si riportano alcuni brani: 14 luglio 2011. La casta degli avvocati in Parlamento. Nel Parlamento italiano c’è una “categoria” che sta dettando leggendo nel nostro paese. Ieri(13 luglio), alcuni avvocati del PDL hanno raccolte delle firme per protestare contro la manovra finanziaria di Tremonti. I “ribelli” avevano minacciato di votare contro se non veniva cancellata una norma che aboliva gli ordini professionali (come d aDirettiva Europea n.d.r.). Alla fine il governo è stato costretto a fare marcia indietro. Gli avvocati hanno difeso la loro categoria. A questo punto, una domanda sorge spontanea. Quanti avvocati ci sono nel Parlamento italiano? “Maxso Magazine” ha spulciato i dati presenti sui siti della Camera e del Senato. E’ venuto fuori un elenco lunghissimo(vedi sotto).
    Alla CAMERA ci sono 58 deputati avvocati. La maggior parte(28) milita nelle file del PDL.
    Al SENATO i “vecchi del foro” sono 38, 24 fanno parte del Popolo della Libertà.
    I dati non sono definitivi, perché molti deputati e senatori non hanno indicato la loro professione (come mai il controllore, non controlla? n.d.r.). In alcuni profili, tipo quello di Mara Carfagna e Luca Barbareschi, compare la scritta “professione non classificata”. La maggior parte dei parlamentari-avvocati continua a praticare la propria professione (non dovrebbe esser sospesa durante? n.d.r.). Mettendo da parte la storia dell’ordine, c’è da dire che questa “casta” è pericolosissima. Grazie a loro, in Italia si va in tribunale per qualsiasi minchiata. Siamo arrivati al punto che si fanno cause per individuare un pene in un video. Per non parlare del caro Assicurazioni. La maggior parte dei soldi degli assicurati vanno a finire agli studi legali e ai giudici di pace. Ma quando ci svegliamo?
    Deputati avvocati:
    Ignazio Abrignani PDL
    Angelino Alfano PDL
    Maria Teresa Armosino PDL
    Elio Vittorio Belcastro IR
    Anna Maria Bernini PDL
    Giuseppe Berretta PD
    Maurizio Bianconi PDL
    Fulvio Bonavitacola PD
    Giulia Bongiorno FLI
    AnnagraziaCalabria PDL
    Cinzia Capano PD
    Roberto Cassinelli PDL
    Mario Cavallaro PD
    Nicola Consentino PDL
    Ida D’Ippolito Vitale PDL
    Nunzia De Girolamo PDL
    Monica Faenzi PDL
    David Favia IDV
    Aniello Formisano IDV
    Dario Franceschini PD
    Fabio Gava PDL
    Mariastella Gelmini PDL
    Francantonio Genovese PD
    Niccolò Ghedini PDL
    Vincenzo Gibino PDL
    Dario Ginefra PD
    Ben. Fabio Granata FLI
    Pietro Laffranco PDL
    Ugo Lisi PDL
    Alberto Losacco PD
    Calogero Mannino Misto
    Pierluigi Mantini UDC
    Roberto Maroni Lega
    Ignazio Messina IDV
    Nicola Molteni Lega
    Carlo Monai IDV
    Luigi Muro Lista Civica
    Carlo Nola IR
    Maurizio Paniz PDL
    LucaRodolfoPaolini Lega
    Gaetano Pecorella PDL
    Giancarlo Pittelli PDL
    PierFausto Recchia PD
    Lorenzo Ria UDC
    F.Saverio Romano IR
    Roberto Rosso PDL
    Anna Rossomando PD
    Alessandro Ruben FLI
    Simonetta Rubinat0 Lista Civica
    Jole Santelli PDL
    Maurizio Scelli PDL
    MariaGraziaSiliquini IR
    F.scoPaolo Sisto PDL
    Mario Tassone UDC
    Pietro Tidei PD
    Salvo Torrisi PDL
    Luigi Vitali PDL
    Senatori avvocati:
    M. Elisabetta Alberti Casellati PDL
    Bruno Alicata PDL
    Antonio Azzollini PDL
    Alberto Balboni PDL
    Massimo Baldini PDL
    Antonio Battaglia PDL
    Filippo Berselli PDL
    Enzo Bianco PDL
    Bugnano Patrizia PDL
    Giulio Camber PDL
    Franco Cardiello CN
    Antonio Caruso PDL
    Gennaro Coronella PDL
    Cesare Cursi PDL
    Gianpiero D’Alia UCD-SVP-AUT
    Mariano Delogu PDL
    Raffaele Fantetti PDL
    Anna Rita Fioroni PD
    Guido Galperti PD
    Cosimo Izzo PDL
    Nicola La Torre PD
    Giovanni Legnini PD
    Luigi Li Gotti IDV
    Pietro Longo PDL
    Luigi Lusi PD
    Marina Magistrelli PD
    SandroMazza Torta Lega
    Franco Mugnai PDL
    Domenico Nania PDL
    Salvatore Piscitelli CN
    Francesco Pontone PDL
    Francesco Sanna PD
    Carlo Sarro PDL
    Renato G. Schifani PDL
    RaffaeleStancanelli PDL
    Tiziano Treu PD
    Giuseppe Valentino PDL
    Luigi Zanda PD
    E ancora per chi non fosse ancora pago, dal medesimo sito http://www.maxso.com:13 luglio 2011
    Gli avvocati del PDL minacciano di non votare la finanziaria. La casta non si ferma davanti a nienteDomani(14 luglio) al Senato si voterà la manovra finanziaria “salva Italia”(?) di Giulio Tremonti. Alcuni esponenti del PDL stanno facendo una raccolta firme per protestare contro la manovra. Vi sbagliate di grosso, se pensate che questi politicanti abbiano organizzato la protesta per salvaguardare le tasche dei cittadini. I “ribelli” si sono mobilitati per difendere la loro “casta”, vale a dire quella degli avvocati. Un senatore del PDL ha dichiarato “Fino a quando non verrà tolta la norma che abolisce gli ordini professionali, noi il testo non lo voteremo mai dovesse anche cadere Tremonti”. Ma non finisce qui. Alla Camera, dove la manovra arriverà venerdì, ci sono altri ribelli che protestano contro una norma che renderebbe incompatibile l’incarico di parlamentare con quello di sindaco o di presidente di provincia. Questi sono i cosiddetti politici che hanno le “chiappe su più poltrone”. Solo alla Camera gli interessati sarebbero 9 presidenti di provincia e 6 sindaci. Un esponente del PDL ha dichiarato “E state pur certi che anche quella norma deve saltare se vogliono che votiamo la manovra”. Ma quando prendiamo a pedate questa “banda” di malfattori senza scrupoli?
    E spigolando nel medesimo sito, si legge il seguente “J’accuse”:
    24 giugno 2011. L’Antitrust accusa le compagnie assicuratrici.
    Polizze RC autoNegli ultimi anni, l’aumento costante delle tariffe RC auto e moto sta contribuendo molto a svuotare le tasche delle famiglie italiane. Nell’agosto del 2009, le associazione dei consumatori “Adusbef” e “Federconsumatori” denunciarono che dal 1994(anno in cui fu liberalizzato il mercato) al 2009 l’aumento era stimato nell’ordine del 155%. Nei giorni scorsi l’Antitrust ha accusato le compagnie assicuratrici di riversare sui consumatori le spese derivate dalla loro inefficienza. Secondo l’Autorità, i premi sono aumentati troppo e la riforma dell’indennizzo diretto non ha prodotto i benefici sperati. Nell’ultimo anno l’aumento delle polizze RC auto e moto è stato mediamente del 15%. In alcune zone del paese i rincari sono stati addirittura del 25% per le auto e del 30% per le moto. L’Antitrust sostiene che le compagnie stanno facendo pagare agli assicurati i costi della loro inefficienza nella gestione societaria. Antonio Catricalà, presidente dell’Antitrust, afferma che è anche colpa della scarsa concorrenza nel settore. Le assicurazioni hanno sempre giustificato i rincari dicendo che erano dovuti agli elevati costi degli indennizzi, soprattutto per quanto riguarda in danni fisici. Questo luogo comune viene sgonfiato dai dati dell’Istat. In Italia, nel 2010 ci sono stati 207 mila sinistri con 3.998 vittime e 296 mila feriti. Rispetto al 2009 c’è stato un calo di sinistri, vittime e feriti rispettivamente: -3,9% (sinistri in generale), -6% (vittime), -3,7% (feriti).

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