Sole 24 Ore – Per le tabelle nazionali si fa strada la revisione

Sole 24 Ore – Per le tabelle nazionali si fa strada la revisione

C’è la possibile revisione radicale dietro lo stop alle tabelle sul risarcimento del danno biologico oltre i 10 punti d’invalidità negli incidenti stradali e i casi di malasanità. Lo schema del Dpr di regolamentazione, atteso dal 2005, stava per essere approvato dal Consiglio dei ministri nei giorni scorsi (si veda Il Sole 24 Ore del 4 aprile), ma poi è stato bloccato ed è ormai probabile che se ne riparli con il prossimo Governo. Questa è la conclusione che ci si attende dopo l’incontro previsto per oggi pomeriggio al ministero della Salute, tra l’Ania (l’associazione delle assicurazioni, che sostiene la necessità delle tabelle), i legali dell’Aifvs (Associazione italiana familiari e vittime della strada, nettamente contraria) e alcuni esperti di medicina legale.

È possibile che all’incontro partecipi direttamente il ministro della Salute, Renato Balduzzi, dopo che nei giorni scorsi si è tenuta una prima riunione alla presenza del suo capo di gabinetto: la questione è rilevante non solo sul fronte della Rc auto, ma anche delle responsabilità dei medici e dei conseguenti costi per le strutture sanitarie. Ma ciò non toglie che si prospetti un rinvio, perché per dirimere definitivamente la questione occorrerebbe modificare il Codice delle assicurazioni.

Infatti, le tabelle erano previste dall’articolo 138 del Codice, in vigore dal 2006, per il solo danno biologico. Ma nel frattempo, nel 2008, alcune pronunce della Cassazione e l’evoluzione della medicina legale sono andate nella direzione del riconoscimento di un unico tipo di danno, quello alla persona. Andrebbe quindi rivisto il presupposto di legge, cosa che richiederebbe almeno un paio di anni di lavoro di una commissione di esperti. Il Dpr arrivato a un passo dal varo ha richiesto sette anni, ben oltre i 24 mesi che l’articolo 138 aveva previsto.

Di fronte a questa prospettiva, lo scontro Ania-Aifvs si fa duro: la prima vuole che le nuove tabelle nazionali entrino comunque in vigore, mentre la seconda richiama una sentenza della Cassazione (la 12408/11) e una mozione approvata dalla Camera il 26 ottobre 2011 per affermare che vanno invece applicate le attuali tabelle del Tribunale di Milano. Aldilà dell’esito dell’incontro di oggi, è prevedibile che se entrassero in vigore le nuove tabelle si aprirebbero molti contenziosi.

La probabilità di un rinvio deriva anche dai contorni squisitamente politici che la questione sta assumendo. L’Ania si richiama infatti alla necessità di contenere i costi dei risarcimenti, che sono alla base del caro-polizze. L’Aifvs, invece, parla di «questione di democrazia», perché andrebbe rispettata l’ultima volontà espressa dal Parlamento, a favore delle tabelle milanesi; l’associazione parla anche di Dpr che arriva a tempo scaduto (ma i 24 mesi previsti dal Codice sembrano invece il classico termine ordinatorio).

Dal punto di vista tecnico, le posizioni restano lontanissime: anche i due pareri del Consiglio di Stato in base ai quali si è poi arrivati allo schema di Dpr ora congelato vengono interpretati da Ania e Aifvs in modo opposto.

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2 Commenti

  1. Luigi

    Purtroppo si alterneranno ancora vari (brevi) governi e si dovrà ogni volta ricominciare da capo…

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  2. patroc. strag. Riccardo Nicotra (CT)

    Poteri forti, eminenze grigie, black-men, grembiulini neri, banchieri, banche, assicurazioni, guerre di altri, errori d’investimento, ovvero la democrazia delocalizzata chissà dove, utimo domicilio conosciuto, l’Italia.

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