MEETING a valore formativo il 21 settembre 2013 su I coefficienti e i tempi di reazione – Relatore: Ing. Mauro Balestra

Un corso ideale sia per i  patrocinatori-periti che per quelli interessati alla materia con l’Ing. Mauro Balestra, uno dei massimi esperti in materia, un “guru” della cinematica.
Per gli associati CUPSIT il costo del meeting è di 70 EURO –  REGISTRAZIONE
Visto che il tema è direttamente connesso alle novità in materia di nesso di causa tra danno e lesione consiglio vivamente un’ampia partecipazione.
Di seguito il programma così come riportato dal sito dell’Ing. Balestra che consideriamo ad alto valore formativo.MEETING di Bologna, 21 settembre 2013 – PROGRAMMA IN PDF

I COEFFICIENTI – attrito, accelerazione e decelerazione
Dalla loro quantificazione scientifica alla loro corretta applicazione peritale.

I TEMPI DI REAZIONE – la ricerca sull’IRPT (Intervallo di Reazione Psico Tecnico)
Dalle misurazioni su strada i nuovi concetti dell’ IRPT ed i suoi tempi.

Attingere dalla letteratura o da qualsiasi altra fonte di informazione i valori di calcolo (accelerazioni, decelerazioni, coefficienti di attrito, ecc.) senza conoscere esattamente la procedura con cui questi dati furono realmente misurati, significa non essere in grado di poterli inserire correttamente ed in modo sicuramente sostenibile nel calcolo peritale delle velocità.

Senza chinarsi una volta sulle metodologie di rilievo di tali valori difficilmente si possono immaginare le difficoltà che tale acquisizione può incontrare e ancor meno rendersi conto di come il metodo di misura influenzi i valori stessi: conoscerlo è indispensabile per comprendere esattamente cosa questi valori indicano e quindi sapere come poi integrarli nei nostri elaborati di calcolo.

Con l’avvento dell’elettronica, sono giunti sul mercato anche gli accelerometri, perlopiù sviluppati per applicazioni di massa quali l’ orientazione dell’ immagine negli iPhone e quali il comando gestuale per certi videogiochi. Anche l’industria dell’ automobile ha trovato come applicarli nella gestione parziale delle centraline di comando degli Air-bag e, più di recente, le Compagnie d’assicurazioni ne hanno fatto la base delle loro “scatole nere”. Così oggi sempre più gente incomincia a credere che da un semplice accelerometro “moderno”, ossia elettronico, si possono estrapolare quasi tutti i valori necessari per definire un sinistro. Quanto questo è vero ? Come interpretare questi valori ai fini ricostruttivi del sinistro ?

Quando nel 2011 insieme all’ Unità di Ricerca in Psicologia del Traffico abbiamo affrontato l’ analisi dell’ IRPT (Intervallo di Reazione Psico Tecnico) non avremmo mai pensato di scoprire che quanto indicatoci dalla precedente letteratura era perlomeno obsoleto e non rispecchiava affatto quanto in realtà succede alla guida di un veicolo su strada. Il procedimento reattivo non era affatto quello descritto fino allora, non rispondeva ad un modello prestabilito e fisso; le fasi motorie reattive sono infatti più complesse di quanto in precedenza sommariamente considerato e le singole sottofasi sono dipendenti dal tipo di stimolo generatore della reazione. Tutto da rifare ? Sicuramente almeno da rivedere, correggere, aggiornare ed approfondire.
Ma per giungere a tanto, da veri “San Tommaso” fu necessario ripartire da zero, elaborare nuovi modelli, acquisire dati ex-novo, in strada e non in laboratorio come fatto in precedenza. Questo fu solo possibile perché io potevo mettere a disposizione dell’ Unità di Ricerca le apparecchiature del mio piccolo laboratorio, migliorate ed evolute grazie allo stato attuale della tecnica ma specialmente grazie all’ esperienza ed al know-how acquisiti in quarant’anni di misurazioni dinamiche con i veicoli, su strada. Alla fine questa ricerca (IRPT), con i suoi 14 milioni di dati raccolti mi ha detto molto di più di quanto inizialmente sperato, fra cui molte conoscenze utili anche nella nostra attività di ricostruzione dei sinistri.

Non c’è solo la ricerca pura, esiste anche la ricerca peritale che nel concreto è quella fatta dal singolo esperto per acquisire o chiarire appunto i giusti parametri da inserire nel proprio elaborato peritale. Questa, rispettando le metodologie operative e gli insegnamenti che ci giungono da anni di esperienza e di prove, oggi è possibile con investimenti relativamente contenuti anche nell’attività peritale. Ma come l’ abito non fa il monaco, non è lo strumento a garantire l’ attendibilità dei dati: questa la garantisce solo chi conosce la materia ed i mezzi diagnostici che usa.

Dalla necessità di approfondire queste tematiche, nasce il MEETING di Bologna.

Obiettivo del Meeting
La giornata di Bologna apre una finestra su queste tematiche presentando concettualmente le metodologie di rilievo e di quantificazione di questi valori nella ricerca. Questo per capire la loro origine e quindi la loro corretta applicazione nei nostri calcoli.

Contemporaneamente vogliamo gettare le basi affinché ogni Esperto ricostruttore possa finalmente considerare di iniziare ad effettuare in proprio queste misurazioni, anche semplicemente in ambito peritale.

Per questo il Meeting si divide in due parti. Alle conferenze del mattino seguirà la parte del pomeriggio dove le differenti apparecchiature saranno presentate e spiegate dal vivo, a dimostrazione ed esempio che anche un piccolo studio peritale oggi può dotarsene e farne un prezioso uso.
Sarà questo il momento delle domande e del confronto, il momento in cui si potranno spiegare determinate scelte, illustrare il limite di questo o di quell’apparecchio, di evidenziare le incertezze a proposito di questa o di quella tecnologia.

1 Commento

  1. roberto barbarino

    GLAUCO si riferiva all’ANTITRUS ovvero AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) che con la IC42 del Gennaio 2013 ha dato una bella mazzata all’ANIA ma si è permessa di “consigliare” una rivisitazione del risarcimento diretto anziché favorirne la rottamazione….

    Risposta

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