AL VOLANTE: Truffe Rc auto? Altro che 83.000 l’anno!

Truffe Rc auto? Altro che 83.000 l’anno!

Pubblicato alle 12:50 in: assicurazioni

L’associazione che rappresenta le assicurazioni stima che il numero di rimborsi gonfiati sia di 350.000 l’anno, per risarcimenti complessivi di 1,5 miliardi di euro. Che, inevitabilmente, incidono sul caro-tariffe.

VALORI UFFICIALI – In un anno, vengono smascherate più di 83.000 truffe alle assicurazioni: è il dato ufficiale dell’Isvap (l’autorità di vigilanza sulle compagnie), che riguarda il settore Rca nel 2009. Significa che oltre due incidenti su 100 sono falsi, per complessivi 315 milioni di euro l’anno. Un fenomeno, molto sentito specie al Sud Italia, che incide sul caro-tariffe (vedi qui): a causa di pochi automobilisti disonesti, l’intera collettività paga Rca più costose. A subire gli aumenti sono anche i guidatori virtuosi che non causano incidenti, e quelli che abitano in città dove si verificano pochi sinistri.

LA STIMA DEL FENOMENO – Ma l’Ania (l’associazione delle compagnie) stima che le frodi siano ben di più: circa 350.000 l’anno (il 10% degli incidenti), per un ammontare complessivo di 1,5 miliardi di euro di rimborsi. È quanto ha spiegato Vittorio Verdone, dell’Ania, al Forum sulle assicurazioni tenutosi ieri a Milano. Di qui, l’esigenza di un’Agenzia antifrodi con poteri investigativi: il disegno di legge è in discussione in questi giorni in Parlamento.

TUTTO VERO, PERÒ… – Che le truffe incidano pesantemente sulle Rca è innegabile. Tuttavia, c’è anche chi critica l’atteggiamento delle assicurazioni. In particolare, Stefano Mannacio (portavoce del Comitato patrocinatori stragiudiziali) sostiene che le compagnie “non si dannano l’anima per scovare le frodi. Prendiamo Napoli e Caserta, dove si stima che vengano organizzate numerose truffe: siamo attorno al 13% degli incidenti. Ma per combattere e scovare queste frodi, serve denaro e occorrono gli ispettorati sinistri. Proprio quei centri di liquidazione danni che le assicurazioni stanno chiudendo al Sud. È più semplice, per le compagnie, lamentarsi e scaricare i costi sugli assicurati, alzando le tariffe Rca”.

5 Commenti

  1. Giuseppe

    Certamente! Non solo le compagnie non mettono in atto veri sistemi di accertamento dei sinistri ma addirittura loro stessi tentano e spesso ci riescono a truffare o a sottopagare i danni di quei automobilisti che non hanno quasi mai avuto incidenti, appena si ha un sinistro diventano clienti scomodi e se tentano di sbrigarsi la pratic senza rivolgersi ad un professionista , spesso negano il risarcimento oppure solo per i più fortunati vengono sottopagati con motivazioni assurde attribuendo concorsi di colpa.
    Quindi come si dice al mio paese “nero con nero non macchia”
    <|;-)

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  2. Daniele Ciocca

    La prima volta che capita … qualcuno per cortesia domanda all’ANIA quante denunce hanno presentato le compagnie negli ultimi anni ?
    Se non hanno le prove delle truffe che tacciano, se le hanno vadano alla Procura della Repubblica.
    Ma d’altronde la realtà è quella che descrive Stefano, ovvero che non si dannano l’anima perché tanto loro riequilibrano ogni scompenso aumentando i premi !

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  3. Dott. Cesare Baraldi

    Perfetto, colto sul vivo. Mi domando però se non si possa parlare altrettanto di truffa, o se vogliamo essere eleganti di “truffa legalizzata”, il comportamento scorretto delle compagnie assicurative. Mi spiego: Le assicurazioni, in qualunque caso di danno, propongono quasi sempre al danneggiato un risarcimento o indennizzo il cui importo non è equo e lo diventa soltanto dopo che l’assicurato o il danneggiato si rivolge a qualche patrocinatore, sia esso consulente in infortunistica stradale o avvocato. La differenza dalla precedente liquidazione proposta al cliente al saldo ,nel caso in cui la compagnia abbia già fatto un’offerta, come vogliamo identificarla??? Regalìa o integrazione ad un giusto ed equo risarcimento che prima non era stato riconosciuto e che, guarda caso, poi viene invece liquidato?
    Questa mancanza di denaro che non era stato dato al legittimo danneggiato come vogliamo chiamarla? Furbizia? Bravura? Prevaricazione? oppure Frode ai danni dei danneggiati? Credo che questa percentuale superi ben oltre il 2% delle truffe menzionate nell’articolo sopra riportato.
    Questa non è una polemica che mira a incentivare un comportamento truffaldino (senso civico e responsabilità civile prima di tutto e tra tutte le parti) ma facendo un conto matematico come lo fanno le associazioni Ania e l’Isvap, ritengo che la somma non risarcita equamente vada a coprire ampiamente quel 2% dei risarcimenti “truffaldini” che fanno tanto piangere le compagnie assicurative, ma in realtà gli unici che piangono davvero sono i danneggiati che hanno subìto un danno.
    Mi domando, se il ramo RCA auto è proprio così in perdita, come mai tutte le compagnie lo vogliono esercitare, addirittura effettuando sconti sulla tariffa a discapito di società assicurative che esplicano solo l’attività assicurativa e non quelle finanziarie e addirittura qualche compagnia assicurativa oltre a degli sconti particolarissimi, regala anche ben due mesi di premio.
    Ci sono risposte a questi quesiti oppure è la gestione delle riserve delle compagnie assicurative accompagnate all’indennizzo diretto che fanno sì di far cambiare i dati come è più vantaggioso far vedere e trasmettere a chi non è del settore?

    Dott. Cesare Baraldi

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  4. patroc. strag. Riccardo Nicotra

    A quando la petizione per avere i danneggiati, gli assicurati (ovvero sia tutti NOI) per par condicio, la propria agenzia antifrode, che si potrebbe intolare: A.A.A. (Agenzia Antifrode degli Assicurati).
    “Mani pulite” molto docet.
    E’ ora di finirla con “i controllati che controllano se stessi! “

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  5. Matteo

    Io so che è un campo spigoloso questo , ma nel campo rca auto se si dice che vi sono delle truffe è giusto anche dimostrarlo ! Secondo me sono solo voci un po troppo gonfiate.

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