Riforma forense all’esame dell’aula: IDV – Palomba si alla riserva sull’attivtà stragiudiziale

Palomba (Idv): “L’approvazione della riforma forense è una eventualità non molto probabile, a questo punto. Il gruppo Idv si impegnerà per raggiungere il risultato e valuterà laicamente le posizioni del governo e degli altri gruppi sulle questioni di dettaglio; ma sulle principali terremo ferme le nostre valutazioni”.

01/10/2012 – Così esordisce Federico Palomba, capogruppo Idv in commissione giustizia della camera.

“La professione di avvocato è forse l’unica o, comunque, una delle pochissime alle quali si attribuisce rilievo costituzionale, per il ruolo che la difesa esercita nei processi”. Ed è quindi è da considerare positivamente il fatto che, su un tema di così grande delicatezza, il Senato prima e la Camera poi abbiano sentito il bisogno di addentrarsi nell’ambito di tutta una serie di problematiche connaturate all’esercizio di una così rilevante funzione. Domanda. Ritiene il testo all’esame dell’aula soddisfacente? Risposta. Il testo esamina le questioni più importanti, le più delicate attinenti alla professione forense. Le soluzioni accolte sono sempre esaurienti e soddisfacenti le soluzioni accolte, anche se non sempre ottimali. Domanda. C’è chi contesta che il testo della proposta di legge contrasti con la riforma delle professioni del Governo Monti. Cosa ne pensa? Risposta. Il fatto stesso che il testo del Senato sia stato sottoposto ad una revisione abbastanza approfondita segnala una responsabilità che i due rami del Parlamento si sono assunti nel disciplinare una così delicata funzione che è funzione privata, perché esercitata da privati, ma è, come dicevamo, di rilievo costituzionale. Non è di secondaria importanza il fatto che, rispetto al testo del Senato, siano state apportate modifiche importanti: l’inserimento, tra le attività riservate in esclusiva agli avvocati, delle attività di consulenza legale e assistenza legale stragiudiziale. Domanda. Che è proprio uno dei punti contestati dal Governo… Risposta. L’ articolo 2 è stato frutto di una delicata e difficile – secondo me assunta anche con senso di responsabilità – opera di mediazione che il Senato prima e la Camera poi con alcune modifiche hanno saputo esercitare. Ritengo buona soluzione anche quella sulle società professionali, nel senso che è stato limitato l’apporto di professionalità estranee alla disciplina forense, nel senso che devono avere prevalenti funzioni di consulenza (di arricchimento) rispetto ad una professione legale che però rimane essa prevalente, anzi esclusiva. Vi è poi la figura dell’avvocato specialista che andava anch’essa disciplinata. Penso che con l’articolo 8 si sia trovata una formula corretta. Domanda. Cosa cambierebbe allora l’Idv? Risposta. Sulla formazione continua, avremmo fatto bene a prevedere, insieme alle esclusioni dell’obbligo formativo per alcune categorie di soggetti, un’agevolazione nei confronti di coloro che accedono alla professione legale o che vi sono acceduti da poco, di coloro che sono alle prime armi e di coloro per i quali le capacità professionali non siano quelle che si può pensare appartenere a chi ha una più lunga esperienza. Perciò il problema della formazione continua, se fosse essa stessa produttiva di oneri per chi la fa e per chi è obbligato a farla, potrebbe essere di delicata sopportazione per coloro che, per la prima volta o che comunque da poco, sono entrati nell’esercizio della professione forense. Domanda. Si aspetta molte modifiche in aula? Risposta. Spero che le modifiche siano migliorative e non peggiorative, ma ritengo che il testo arrivato in Assemblea, anche grazie all’azione importante dei componenti della Commissione, sotto la guida del relatore, sia già una buona base di partenza per portare all’approvazione del Parlamento un buon testo, come si confà alla dignità della funzione forense. ”

 

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